In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. (Gv 1-3,14 ).
Ai Rogazionisti e alla Famiglia del Rogate
Carissimi/e, desidero raggiungervi con questo messaggio mentre ci avviciniamo ancora una volta al Mistero luminoso del Natale. Ogni anno la Chiesa ci invita ad accogliere con cuore rinnovato il dono del Verbo che si fa carne, e per noi Rogazionisti questo evento assume un significato ancora più profondo: il Bambino di Betlemme è Colui che si è “degnato di venire ad abitare in mezzo a noi” e ci chiede di pregare e di cooperare perché la messe del Regno abbia operai numerosi e santi.
In ciò riconosciamo la sorgente della nostra vocazione e il centro del carisma che ci è stato consegnato da sant’Annibale Maria Di Francia. L’incarnazione del Figlio non è solo un mistero da contemplare, ma un appello a rendere la nostra vita spazio di accoglienza, di misericordia e di dedizione pastorale. Il Natale ci ricorda che Dio entra nella storia con la discrezione di un Bambino e affida al nostro amore la sua presenza fragile e potente.
In questi mesi ho potuto visitare diverse comunità della Congregazione, incontrando confratelli impegnati con passione nei vari servizi apostolici. Ho visto la fedeltà discreta di tanti religiosi che, spesso lontani dai riflettori, donano ogni giorno la propria vita per i piccoli, per i poveri, per le vocazioni. Questa testimonianza è un dono prezioso per tutta la Chiesa e un motivo di profonda gratitudine.
Il Natale ci invita anche a rinnovare il nostro sguardo sul mondo. Le sfide che attraversano le nostre società - conflitti internazionali, migrazioni dolorose, povertà crescenti, solitudini nascoste - interpellano il cuore del Rogazionista. Là dove la dignità umana è ferita, la preghiera per le vocazioni diventa anche azione concreta: formare coscienze, generare speranza, accompagnare i giovani inquieti, sostenere famiglie in difficoltà, costruire reti di solidarietà.
Abbiamo avuto il dono della Esortazione Apostolica Dilexi te del Santo Padre Leone XIV. Dobbiamo essere grati al Signore per questo grande dono alla Chiesa, al mondo e, in particolare, alla nostra Congregazione, nata e cresciuta, con il suo carisma del Rogate, tra i poveri e per i poveri. Vi esorto a leggere l’Esortazione del Papa, e a meditarla alla luce dell’esempio e degli insegnamenti che ci ha lasciato in nostro santo Padre Fondatore.
Nei mesi scorsi abbiamo varcato la tappa di metà sessennio di questo mandato e, nella Conferenza dei Superiori di Circoscrizione, che si è svolta in San Paolo, Brasile, abbiamo iniziato a fare un discernimento, come ci chiede la nostra Regola di vita, in merito al tema del prossimo 14° Capitolo Generale. Insieme compiremo la scelta opportuna appena possibile.
Nello stesso tempo, di recente, d’intesa con le Consorelle Figlie del Divino Zelo, dietro l’invito della Commissione per l’animazione spirituale, abbiamo proposto un percorso carismatico spirituale a partire dall’inizio del tempo di Avvento verso l’Anno Centenario del Beato Transito di Sant’Annibale, 1° giugno 2026-2027. La luce del Natale del Signore ci aiuterà a vivere questo tempo come un kairos, una presenza del Cristo del Rogate nella nostra temporalità.
Vi incoraggio, perciò, a fare del Natale un tempo di rinnovato zelo apostolico. Lasciate che la luce del Bambino vi conduca a gesti di riconciliazione nelle comunità, a una fraternità più matura, a una disponibilità missionaria che sappia osare vie nuove. Il nostro carisma conserva una forza originale proprio quando si traduce in opere di bene, educazione, accoglienza e annuncio.
Ai laici della Famiglia del Rogate desidero rivolgere un pensiero particolare. La vostra collaborazione con i religiosi nelle opere di carità, nei centri educativi, nei cammini vocazionali e nella vita delle parrocchie è per la Congregazione un sostegno insostituibile. Continuate a far risplendere, nelle vostre famiglie e nei vostri ambienti, lo spirito del "Rogate" che educa alla pace del cuore, all'ascolto della Parola e al servizio concreto del prossimo, specialmente povero e bisognoso.
Mentre contempliamo la scena semplice e silenziosa della grotta, affidiamo a Gesù Bambino tutte le nostre comunità: i confratelli anziani e malati, che con la loro preghiera sostengono la vita della Congregazione; i giovani in formazione, che rappresentano la promessa del nostro futuro; i missionari che nei diversi continenti testimoniano con coraggio la forza del Vangelo; le nostre opere educative e caritative, che ogni giorno accolgono e accompagnano i più fragili.
A tutti voi, carissimi, giunga il mio augurio più sincero: possiate vivere un Natale colmo di pace, di gioia e di rinnovata dedizione al Signore della Messe. Il nuovo anno vi trovi perseveranti nel bene, capaci di camminare insieme e sempre più innamorati della missione che ci è stata affidata.
Affido ciascuno alla tenera protezione della Vergine Maria Immacolata, nostra Madre e Maestra, e all’intercessione di sant’Annibale Maria Di Francia, perché continui a guidarci nel servizio alla Chiesa nel carisma e nella spiritualità del Rogate.
P. Bruno Rampazzo, R.C.J. Superiore Generale
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