Un libro di P. Renato Spallone su P. Paolo Petruzzellis Missionario Rogazionista 75 anni di Presenza dei Rogazionisti in Brasile – Prefazione - Vittorio nazzareno(1) - Fronte alta e decisa / sguardo di immensità / occhi di certezza / mimica di serenita / mento di accondiscendenza
è il tutto tondo della tavolozza di P. Renato Spallone in questo schizzo di piacevole lettura di circa 100 pp. dei 75 anni di rogazionisti in Brasile. Protagonista, forse, il più deciso, pur essendo arrivato secondo, c’ è Paolo Petruzzellis: “dietro e avanti di lui un corteo d’ inviati operosi”. Spallone non dimentica nessuno operaio generoso e prodigo.
Richiama la figura di Paolo Petruzzellis, Crocifisso in petto come Francesco Saverio in estremo oriente nel ‘500, come ogni missionario finalizzato con invito a seguire le direttive “andate” (Mr. 16, 15-18). E Paolo va contento di Dio e di sé allettato dalla finalità che richiedeva fiducia, e lui è “Generoso nel Campo di Dio”, scienza, sapienza, dedizione, attitudini, disbrigo da parte sua e in questo è “prodigo operaio nel campo missionario”.
Ecco tracciato il progetto sviluppato in dieci capitoli appena sufficienti a dire la dinamica, i trasvoli, gli impegni che lo tennero attento fattivo volitivo e risolutivo, caritativo. Proprio come lo vedevo io a Oria nel 1949-50 come educatore e docente di Latino in prima media e più come Prefetto, così mi restò, così alla lettura del libretto di Spallone mi ritorna in mente. Nel percorso che tiene Spallone infatti si vedono tutte le virtù, attitudini e qualità necessarie a un missionario che vuole fare del Brasile uno “Stato rogazionista”. Lo fa e diventa sì, lui, il “Brasiliano”. Il trasformatore, l’innovatore, l’educatore d’ una zona che al suo arrivo puzza solo di sterco di animali: oggi 75 anni si respira “pulito”.
P. Paolo Petruzzellis ne porta la bandiera come mostra Renato Spallone nelle sue ricerche storico-fotografiche secondo il suo stile. Dal riquadro dell’atto di nascita in bella scrittura nell’ ufficio presentato d’ un paese magico-murgico all’immenso Brasile. Ecco come l’ “uom si eterna” ed eternizza. Ecco l’operaio pronto ad andare spontaneamente a vivere con gli altri Operai in ogni situazione.
Gli Operai per cui P. Paolo si prodigò furono i campi aperti del grano e gli estesi vitigni di Dio. Aveva cominciato così nelle case italiane (ne sono testimone anni ‘40 a Oria), ricordo la mano sulla testa come segno di “accettazione di cuore generoso”. Io ero povero e lui vedeva in me un’immensa ricchezza per gli altri, io e lui l’ideale di vita, lo stesso. Lo fu a Oria come lo fu in tutto il Brasile.
Bene ha fatto Renato Spallone a prendere lui come paradigma di missionario nel 75°: è lui che ha fatto il Brasile rogazionista, il Brasile che lo ha colpito nel cuore nel giorno delle Palme, il trionfo di Gesù è il suo trionfo come aveva desiderato nel suo testamento olografo. Spallone ha curato tutti i punti, tutti i tempi, tutte le imprese, tutta l’attività missionaria prodiga, educativa, unitiva, caritativa all’esterno e all’interno della congregazione.
Significativa la soluzione “del caso Scazzi”, in cui ci mise tutta la sua sapienza, moderazione e carità di prete. Diremmo l’ animo del Fondatore. Questo “libretto 75” perpetua la memoria di padre Paolo Petruzzellis prodigo missionario. A lui sono strettamente unito io alunno di latino in prima media a Oria 1949-50 sicuro della sua mano che è restata a proteggermi proprio per 75 anni.
Tutti gli altri che l’ hanno avuto vicino più di me sentiranno la mano protettiva come l’ hanno sentita durante il suo apostolato in ogni calma e in ogni travaglio. Paolo è il Brasile, il santo, il protettore, il manto difensivo. Se a oriente è sorto “san Giuseppe Aveni”, protettore meritevole rogazionista da me anche conosciuto, l’occidente ha il suo tutto “Brasiliano”: che di rogazionisti santi ce ne sono!
(1) Nota: Docente emerito. Poeta, sociologo, scrittore e critico d’arte e letterario. Allievo rogazionista