Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la pedagogista Coti: “L’attualità pedagogica di Annibale Maria Di Francia”

Il 20 novembre scorso, nel Salento, nell'occasione della Giornata Mondiale dei diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, si è parlato nuovamente della pedagogia di Sant'Annibale, con risonanza nella stampa locale. L'evento è stato promosso dalla Dott.ssa Cosima Proto, dell'Associazione Sant'Annibale Maria Di Francia di Oria. Pubblichiamo di seguito l'articolo apparso nella pagina web del Corriere Salentino, al link: https://www.corrieresalentino.it/2020/11/458577/?fbclid=IwAR1FPvApUbmMc4...

SALENTO – Pubblichiamo un intervento della pedagogista Stefania Coti, Presidente regionale Puglia dell’Associazione pedagogisti ed educatori italiani nel giorno dedicato ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. “Il 20 novembre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Il trattato internazionale più riconosciuto in fatto di diritti umani a difesa dei minori di età. La Convenzione pone tra gli obiettivi, quello di favorire lo sviluppo dei bambini, delle bambine e degli adolescenti attraverso il rispetto della propria identità personale e culturale, per garantire un’opportunità di vita responsabile in una società caratterizzata dai principi di pace e tolleranza tra tutti i popoli.

Tutti i diritti richiamati nella convenzione sono importanti e la loro applicazione ricade sulla responsabilità di ogni adulto che a vario titolo è partecipe della società educante. Come Pedagogista sento di voler evidenziare il diritto all’Educazione sancito dalla convenzione. Essa interviene nel processo di crescita che porta il bambino e le bambine a diventare uomini e donne  consapevoli, persone responsabili nel mondo.

L’Educazione, quindi, nel suo svolgimento, si pone come risposta ai bisogni della persona di ogni età.

Annibale Maria Di Francia, noto come il “Padre degli orfani e dei poveri”, è l’emblema di una pedagogia che risponde in maniera chiara e diretta ai bisogni di un particolare contesto sociale dell’epoca.

L’incontro con il “cieco Zancone”, lo mise in contatto con la miseria del “quartiere Avignone” di Messina, descritto da lui stesso come luogo “di tanto abominio”, un insieme di catapecchie abbandonate al più disumano degrado e popolate da poveri che vivevano nella fame, nella sporcizia, nella malattia e abbandonati ai peggiori mali morali.

Da questo contatto diretto, nacque il suo grande impegno per combattere la povertà e per soccorrere i bisognosi dell’epoca.

Le parole “povertà e bisogni” rimangono oggi al centro della pedagogia. Oggi si parla di un particolare tipo di povertà, la povertà educativa da cui ha origine l’emergenza educativa, ovvero quelle situazioni che affiorano, che emergono con caratteristiche di difficoltà spesso imprevista  e richiedono interventi  pedagogici per riportare ad una condizione di serenità o quanto meno di miglioramento.

Occorre dare risposte ai bisogni educativi di ognuno. Oggi purtroppo gli adulti  non sempre riescono a dare risposte adeguate ai bisogni educativi dei più piccoli. Si è modificata  l’organizzazione familiare e sociale ed è venuto meno l’aiuto collettivo un tempo garantito dalla famiglia allargata, dal vicinato e dal quartiere.

Nell’assolvimento del compito educativo, i genitori sono soli, i docenti chiamati a svolgere un enorme e diversificata mole di lavoro, i ritmi veloci della vita e della tecnologia hanno oscurato l’attenzione verso gli altri, non ci riconosciamo nel prossimo e il bisogno di chi per natura e per accordo internazionale dovrebbe essere protetto diventa invisibile. Quali sono le conseguenze di questo agire?  Che tipo di persone e di società avremo? I genitori dimostrano più difficoltà a gestire la crescita naturale dei figli e si rivolgono sempre più frequentemente ai servizi sanitari per dare risposte alle problematiche educative. La scuola rappresenta una realtà nella quale è aumentato in modo esponenziale il numero di alunni  con certificazioni, sanitarie.  I bambini e gli adolescenti crescono con l’idea che i problemi siano al loro interno.

Cosa fare? Rendere attuale la pedagogia di Annibale Maria Di Francia. Soccorrere i poveri e i bisognosi di oggi e cioè rispondere ai bisogni naturali della crescita dei bambini e delle bambine con gli strumenti della pedagogia per per combattere la povertà educativa.

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