Buon Natale e Felice Anno Nuovo 2021

Roma, 8 dicembre 2020

Immacolata Concezione della B.V.M. 

 

 

“Si compirono per Lei i giorni del parto.

Diede alla luce il suo figlio primogenito,

lo avvolse in fasce e lo depose

in una mangiatoia, perché

non c'era posto per loro nell'albergo”

(Lc 2, 6-7).

 

Ai Rogazionisti

Alla Famiglia del Rogate

Carissimi,

 

1.         Le parole di Luca, che collocano il Natale del Signore nella sua condizione di grande sofferenza e precarietà, pur nella gloria e nel giubilo dell’evento di salvezza, appaiono opportune nel contesto di Coronavirus in cui la nascita del Signore ci raggiunge quest’anno. Papa Francesco, in numerosi suoi interventi in merito, suggerisce una direzione, propone delle chiavi di lettura e offre delle linee guida per costruire un mondo migliore. Egli ci ricorda che stiamo vivendo una crisi a livello planetario e che, anche in questo caso, sono sempre i più poveri, gli ultimi della società, a subirne le conseguenze.

 

2. Come cristiani e Rogazionisti, come ci poniamo di fronte a questa crisi in atto? Fino a qualche mese fa quasi nessuno dei confratelli è stato contagiato dal Virus; ora stanno aumentando di giorno in giorno i contagi; solo qui nella nostra Curia Generale 20 Confratelli sono stati contagiati recentemente. Penso che le indicazioni di Papa Francesco sulla preghiera siano molto significative per noi che nella preghiera per gli Operai del Regno riconosciamo la nostra identità carismatica.

Il Santo Padre ha insegnato che pregare significa:

a) Ascoltare e lasciarsi turbare da ciò che stiamo vivendo, affrontare il vento e il silenzio, il buio e la pioggia, lasciare che le sirene delle ambulanze ci disturbino;

b)  Riconoscere che non siamo autosufficienti e quindi affidare noi stessi a Dio.

c)  Contemplare il Corpo di Cristo per essere permeati dal Suo modo di fare, dialogare con Lui per accogliere, accompagnare e sostenere, come Egli ha fatto.

d)  Imparare da Gesù a portare la croce e insieme a Lui ad abbracciare le sofferenze di molti.

e)  Imitarlo nella nostra fragilità affinché attraverso le nostre debolezze, la salvezza entri nel mondo.

f)  Guardare a Maria “Salute del Popolo e Stella del Mare in tempesta” e chiederle di insegnarci a dire il nostro Sì ogni giorno ed essere pronti alla disponibilità, concretamente e generosamente” (cfr. Messaggio Urbi et Orbi durante il momento straordinario di preghiera in tempo di Pandemia. “Perché avete paura?”. Sagrato della Basilica di San Pietro, 27 marzo 2020, Prefazione del Cardinale Michael Czerny, SJ, a “La Vita dopo la Pandemia di Papa Francesco”, p. 16).

 

Questa sosta in preghiera vogliamo compierla con la delicatezza e la passione del nostro Santo Fondatore, padre Annibale, che caratterizzavano il suo incontro con il Bambinello Divino, perché sia un incontro di amore che tocchi profondamente il nostro cuore e rinnovi la nostra vita di consacrazione.

 

3. La Pandemia che ci ha costretto a rallentare i nostri ritmi vitali, ripensando e riprogrammando i nostri piani a livello di Circoscrizione e di Congregazione, ci ha anche permesso di concentrarci su alcuni aspetti importanti e sempre attuali della nostra vita consacrata. Tra questi il bisogno di riscoprire sempre più il nostro essere Fratelli. Il Santo Padre, con l’Enciclica “Fratelli tutti”, ci ha fornito in generale, ma anche in particolare, alcuni spunti e linee operative utili per un rafforzamento della nostra vita fraterna. Siamo convinti che è su questa fraternità insegnataci da Gesù Cristo che si giocherà il nostro futuro. Nella lettera circolare che vi ho inviato presentando l’enciclica di Papa Francesco ho voluto sottolineare proprio il bisogno di riscoprire la fraternità, attraverso un’apertura sempre maggiore all’amore (cfr. n. 6-7). È in questo modo che ci possiamo inserire e dare il nostro contributo per favorire una fratellanza universale, come auspicato da Papa Francesco.

 

4. In questo Natale desidero essere vicino a ciascuno di voi e chiedere al Signore Gesù, che continua a venire in mezzo a noi, di farci riscoprire la nostra vita fraterna e l’importanza della nostra famiglia religiosa.

Il pensiero va a tutti voi e a ciascuno in particolare: a coloro che si trovano a fare un’esperienza extra-domum, a coloro che vivono soli per motivi di apostolato, a coloro che non stanno bene nel corpo e nello spirito, a coloro che per vari motivi trovano la vita difficile, a tutti coloro che continuano a portare avanti, con generosità e sofferenza, gli impegni che sono loro affidati.

 

5. Con il Natale ci avviciniamo anche al termine dell’anno 2020 e ci prepariamo ad iniziare il nuovo anno 2021: abbiamo tanto di cui ringraziare e lodare il Signore. Lo faremo con la Supplica del prossimo 31 gennaio 2021: un grazie al Signore che ci sta permettendo di continuare il nostro cammino di crescita e rafforzamento delle nostre Comunità della Congregazione attraverso lo scambio del Personale tra Circoscrizioni, l’apertura delle stazioni missionarie a Saint Léolin (Canada) e a Gwangjù (Corea del Sud) e della presenza missionaria in Saranda (Sud dell’Albania).

 

6. Questo mio fraterno augurio vuol essere un auspicio e un invito ad andare avanti con grande fiducia e serenità, nel nome del Signore e con la benedizione della Beata Vergine Maria, e a continuare a pregare gli uni per gli altri, insieme come Famiglia del Rogate: Rogazionisti, Figlie del Divino Zelo, Missionarie Rogazioniste, Associazioni carismatiche, Laici e Laiche vicini nella condivisione del carisma e nella missione.

 

Il nostro Fondatore, sant’Annibale Maria Di Francia, impetri per tutti noi un Buon Natale e Felice Nuovo anno 2021.

 

 

 

P. Bruno Rampazzo, R.C.J.

Superiore Generale

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