Roma, 8 dicembre 2017
Alla Famiglia del RogateAi Rogazionisti
Carissimi,
queste parole di Giovanni, che rischiarano di una luce divina il mistero della nascita di Gesù, ci appartengono in modo del tutto particolare, se riflettiamo sulla nostra storia, sulle nostre origini.Il nostro santo Fondatore, Annibale Di Francia, ci ha detto che noi, come Pia Opera del Cuore di Gesù, siamo nati quando Gesù nel mistero eucaristico si è degnato di “venire ad abitare in mezzo a noi”.
Mentre in questo tempo forte dell’Avvento ci prepariamo al Santo Natale, ad accogliere Gesù nel nostro cuore, vogliamo crescere nella consapevolezza che il Santo Bambino che nasce a Betlemme vuole essere il nostro fratello, l’amico, il compagno di viaggio, il conforto fra le difficoltà del nostro pellegrinaggio, il sicuro riferimento della nostra vita.
Giovanni ci ricorda che il Verbo “venne fra i suoi” e i suoi non lo hanno accolto. Noi vogliamo accoglierlo con tutto l’amore di cui siamo capaci, guardando come a nostro modello, al cuore innamorato di Padre Annibale, e di tanti suoi figli e figlie.
Abbiamo avuto il dono del 12° Capitolo Generale, che ci ha chiamati a ravvivare la nostra identità di consacrati e a tradurla con scelte concrete.
Durante questo anno trascorso, da parte mia e del Consiglio, abbiamo avuto modo di conoscere da vicino, con alcune visite fraterne, la realtà della nostra Famiglia Religiosa, con il bene che compie e le difficoltà che incontra.
La recente Conferenza dei Superiori e Consigli di Circoscrizione ci ha consentito di approfondire lo sguardo sulla nostra realtà e a definire un piano di azione condiviso che intendiamo portare avanti insieme in questo sessennio. Il documento della programmazione del sessennio, “Dalla compassione alla missione”, che a breve vedrà la luce, costituirà un importante aiuto per le nostre scelte riguardanti la vita spirituale e l’apostolato.
L’anno che si apre mi porterà nelle Circoscrizioni per la prima visita del sessennio. Sperimenteremo la gioia di incontrarci nella fraternità, nel desiderio di impegnarci insieme per il bene della Congregazione, a servizio della Chiesa, secondo la ricchezza del nostro carisma.
In due Province, quella di San Luca e l’altra di San Matteo, vi sarà il Capitolo Provinciale, appuntamento che porta le Circoscrizioni ad un impegno maggiore per compiere il discernimento sul proprio cammino e a guardare con rinnovato slancio verso il futuro.
La Chiesa in quest’anno, con il Sinodo dei Vescovi dedicato ai Giovani, ci chiama a guardare insieme a questa parte preziosa e strategica della nostra società, ricca di risorse, aperta alla profezia e provata da non poche difficoltà. Il nostro carisma e la nostra tradizione ci chiamano a porre una particolare attenzione alle prospettive che si apriranno da questo importante momento ecclesiale.
L’incanto, la meditazione del Natale, ci trova estasiati a soffermarci davanti alla capanna di Betlemme, a contemplare Giuseppe, Maria e il Bambino, la Santa Famiglia che affronta i tanti disagi unita in un amore indicibile.
Il mio invito vuol essere questo: lasciarci contagiare da questo amore e ricambiarlo, come ha saputo fare il nostro Fondatore e tanti nostri confratelli e consorelle, laici e laiche, che hanno conosciuto e condiviso il nostro carisma e la spiritualità.
La nostra comunione con il Signore ci muoverà a vivere nell’unità, nell’ambito più largo della nostra Famiglia Religiosa, e in quello della nostra Circoscrizione e della Comunità locale.
Questa unità nasce dalla conoscenza e dalla stima reciproca, dalla capacità di ascoltarci e perdonarci, dalla disponibilità a metterci vicendevolmente a servizio del fratello o della sorella, specie se nella sofferenza, dalla comunione e condivisione dei doni dello Spirito.
Mentre sostiamo davanti al presepio, ascoltiamo la melodia degli Angeli, ammiriamo i pastori e i magi che portano i loro doni e vediamo Maria che ci presenta il suo figlio, il Bambino Gesù, dono di Dio Padre alla umanità.
Il mio augurio più sentito, di pace e bene, vuol raggiungere tutti voi, specialmente quanti sono provati dalla malattia o dalla sofferenza. La vicinanza al Signore, alla Vergine Maria, e la comunione con i fratelli ci ottengano il conforto e la gioia e la pace del Natale.
Ci concedano questa grazia Maria, Giuseppe e il Bambino Gesù, per l’intercessione dei nostri Celesti Patroni e del Santo Fondatore.
In unione di preghiera vi saluto con affetto nel Signore. Buon Natale!
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(P. Bruno Rampazzo, R.C.J.)
Sup. Gen.
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