17 Aprile 2005 <br>GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI.<br> Lettera del Superiore Genera

Carissimi,

il prossimo 17 aprile, IV domenica di Pasqua, ricorre la 42ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni (= GMPV). Il Messaggio che il Santo Padre ha diffuso per l’occasione è da tempo noto a tutti. Le nostre riviste e i nostri siti internet sono stati tempestivi, come sempre, a pubblicarlo con la doverosa evidenza che merita.

Non mi soffermerò sul tema del Messaggio di quest’anno, per altro significativo e stimolante. Come ogni anno, costituisce un ulteriore autorevole insegnamento sulla teologia e sulla pastorale delle vocazioni che si fonda sulla preghiera. S’introduce con la nota espressione evangelica Duc in altum! (Lc 5,4) che rappresenta, dalla fine del grande Giubileo del 2000, la traccia e lo slogan dell’impegno apostolico della Chiesa per il nuovo millennio. In occasione della GMPV il Santo Padre ne fa una lettura ed una applicazione vocazionalmente stimolante soprattutto per i giovani.

In quest’anno di ringraziamento per la canonizzazione di Padre Annibale, desidero piuttosto ritornare brevemente, nella linea dei Capitoli generali e soprattutto sulla scorta delle consuete lettere circolari dei Superiori generali a commento dei Messaggi pontifici annuali, al significato che la Giornata assume per noi, per esortarvi a viverla con rinnovato entusiasmo così come farebbe il nostro Santo Fondatore.

Da sempre abbiamo considerato la GMPV come una giornata “nostra”; in essa riconosciamo il primo adempimento del sogno e dell’auspicio di Padre Annibale che la Rogazione evangelica diventi universale.

Fin dal 1964, anno in cui la Giornata fu istituita da papa Paolo VI, il nostro Bollettino riportando il Radiomessaggio Pontificio diffuso per l’occasione, parlava di Giornata Mondiale … Rogazionista (Bollettino, 1964, p. 210). Tale qualificazione, più volte ripresa con enfasi in questi decenni, è stata formalmente codificata nelle stesse Norme con l’espressione giornata rogazionista per eccellenza (n. 110). Possiamo certamente dire che in questo spirito è stata da noi sempre compresa e costantemente preparata e celebrata.

Nelle lettere circolari dei Superiori generali, che dagli anni settanta in poi hanno quasi annualmente evidenziato l’importanza della Giornata commentando i Messaggi papali, viene costantemente rimarcata anzitutto la sua singolare peculiarità rogazionista: il Carisma del Rogate si pone come fondamento teologico di questa giornata (P. Cifuni, 1990); è una giornata dedicata allo speciale carisma che definisce la nostra specifica funzione nella Chiesa (P. Ciranni, 1976); esprime la presenza del nostro carisma al centro dell’attenzione della Chiesa universale (P. Cifuni, 1998).

Nella considerazione, poi, che nella celebrazione della GMPV emerge lo spirito e il cuore di Padre Annibale, si sottolinea come sia importante leggere i Messaggi del Papa “con il nostro specifico codice” (P. Ciranni, 1984), cioè con una lettura portata avanti non solo “in chiave rogazionista”, ma “da rogazionisti”(P. Ciranni, 1986). Anzi con particolare soddisfazione viene evidenziato che è possibile riscontrare come la parola del Papa si riveste sempre più distintamente di connotati “rogazionisti”. Nel linguaggio del Papa oggi risuonano le istanze, le aspirazioni, gli ideali e, a volte, anche le stesse espressioni proprie del Padre Annibale (P. Cifuni, 1992). Veramente si va compiendo l’aspirazione che ha orientato tutta la vita del nostro Padre Fondatore: la Rogazione universale (P. Cifuni, 1997).

Prendendo perciò atto che la GMPV è la giornata della nostra specifica consacrazione (P. Ciranni, 1985), le conseguenze pratiche che ne derivano per noi sono evidenti. Anzitutto avvertiamo il dovere di rivolgere umile e sentita preghiera di ringraziamento al Signore perché il Rogate diviene parola di vita di tutti i battezzati a livello universale (P. Ciranni, 1976). Siamo quindi chiamati in questa occasione a riflettere sulla nostra identità (P. Ciranni, 1983), a compiere una profonda revisione della nostra “vita religiosa” e del nostro servizio ecclesiale (P. Ciranni, 1984), a vivere la nostra giornata rogazionista con piena responsabilità, nella preghiera e nelle attività di animazione e promozione vocazionale nel tessuto della chiesa locale ove operiamo (P. Ciranni, 1977), ad essere fermento di questo spirito di preghiera nella Chiesa (P. Cifuni, 1996) rendendo incisiva la nostra azione attraverso l’autorità morale che deriva dall’autenticità della nostra identità (P. Ciranni, 1985).

Dobbiamo, pertanto, sempre meglio qualificarci con un opportuno aggiornamento della nostra preparazione specifica, nel servizio ecclesiale che ci appartiene, perché risponda meglio ai tempi e alle situazioni per continuare ad essere voce profetica nella Chiesa come lo fu quella di Padre Annibale.

Molto spesso, soprattutto nei primi anni, venivano date, anche attraverso il segretariato generale dell’apostolato vocazionale del Rogate, indicazioni pratiche per l’animazione e la diffusione delle iniziative con l’esortazione a sospendere ogni altra attività e ogni altro impegno per offrire ai Vescovi e ai Parroci la massima disponibilità ad organizzare e animare gli incontri di preghiera e di catechesi (P. Ciranni, 1975).

Credo che, senza tema di esagerare, in più di qualche Paese i Centri Rogate della Congregazione sono stati negli anni autentici pionieri nella preparazione e animazione di questa giornata rogazionista per eccellenza. Oggi, in quasi tutte le Chiese locali vi sono, grazie a Dio, organismi diocesani che hanno il compito di preparare ed animare la GMPV. Questo non ci impedisce né ci dispensa dal continuare ad offrire il nostro contributo carismatico specifico che sarà tanto più apprezzato, quanto più sarà competente e propositivo.

Il X Capitolo generale ci ha impegnati a rilanciare in questi anni la nostra missione nella Chiesa. L’Apostolato vocazionale del Rogate, che ne costituisce l’aspetto specificante, è il primo ove occorre promuovere questo rilancio nei suoi diversi ambiti: spirituale, pastorale e culturale. Il documento capitolare Apostoli del Rogate ci offre orientamenti preziosi che occorre approfondire ed attuare tempestivamente (nn. 28-37).

L’Unione di Preghiera per le Vocazioni, recentemente ristrutturata, e l’Alleanza Sacerdotale, che il Padre Fondatore ha iniziato e propagato, meritano di essere promosse con entusiasmo e nuova fantasia apostolica particolarmente in questa giornata in cui tutta la Chiesa diviene un “cenacolo vocazionale”.

Oltre a renderci disponibili alle esigenze della Chiesa locale, la GMPV deve avere concrete forme di celebrazione all’interno delle stesse nostre comunità. In quest’anno dell’Eucaristia sarà l’occasione per intensificare la preghiera per le vocazioni davanti a Gesù Sacramentato. Ogni comunità dedichi un adeguato spazio di tempo all’adorazione eucaristica vocazionale coinvolgendo, là dove è possibile, gli alunni, i laici membri delle nostre associazioni e collaboratori, i fedeli.

Consapevoli del carisma che ci è stato donato dallo Spirito attraverso Padre Annibale, viviamo la preparazione e la celebrazione di questa giornata impegnati a dare e a promuovere una corale risposta orante al comando evangelico del Rogate: “La messe è molta, gli operai sono pochi. Pregate, dunque…”.

Viviamo questa Giornata, che ci appartiene intimamente, lasciandoci guidare dall’insegnamento e dall’esempio del nostro Santo Fondatore: l’Eucaristia, specialmente in quest’anno di grazia, sia il “centro amoroso e fecondo” della nostra incessante supplica al Padrone della messe per il dono di operai numerosi e santi alla Chiesa e alla Congregazione. La Vergine Maria, Madre e Regina della Rogazione Evangelica, ci accompagni con la sua materna preghiera e faccia di ogni nostra comunità un vero cenacolo per una rinnovata Pentecoste vocazionale.

Con questo fervido auspicio, benedico tutti nel Signore Gesù.




Fr. Giorgio Nalin, RCJ


Superiore Generale










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